Per Nuovi ed Antichi Mondi III ed. – alla ricerca del nuovo ruolo sociale della musica

L’Associazione Culturale Colle Ionci presenta

Per Nuovi ed Antichi Mondi III ed. - alla ricerca del nuovo ruolo sociale della musica

2015: OPUS
 
(1)     La TRADIZIONE  e gli INTERPRETI
I grandi compositori, i giovani interpreti di livello internazionale,
la bellezza di luoghi d’arte, gli strumenti d’epoca originali
 
(2)     Il  TEMPO  e  l’UOMO
Il tempo dell’uomo e la testimonianza di grandi interpreti
 
(3)     MUSICA  e  SCIENZA
I grandi temi della ricerca scientifica e composizione di musiche originali
 
(4)   OPUS
Lavoro e musica: concerti nei luoghi di lavoro, laboratori, fabbriche, industrie
con giovani musicisti … in formazione
 
(5)     La COMUNITA’
Musica d’insieme e società
 
(6)  La MEMORIA
La Storia, la Parola e la Musica, con composizioni originali dai 5 continenti
 
(7)     La FORMAZIONE
La formazione professionale, e non solo,  dei musicisti: masterclasses, workshop, seminari, concorsi

 

 
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… per Nuovi ed Antichi Mondi, 4 – 27 agosto 6 e 16 settembre 2012

concerti inseriti nel programma della manifestazione
GENZANO GIARDINO d’ESTATE
 
4 agosto sabato ore 21,00   
GENZANO di ROMA – Palazzo Cesarini Sforza – Sala delle Armi
Nell’ambito di Evento sax 2012 – X edizione
Dir. Art. Fabrizio Paoletti
ECHI
Dodici sassofonisti per tre quartetti
* con la prima esecuzione assoluta dei due quartetti
Danze Mercuriali   di Michael F. Williams
Gorgon di David Griffiths
 
 
 
27 agosto lunedì ore 21,00   
NEMI  – Giardino del Museo delle Navi Romane
NAISSUS Orchestra Sinfonica Giovanile
Direttore Zoran Andric
Nish – Serbia
Cinquanta giovani musicisti dalla Serbia
 
 
 
 
 
6 settembre giovedì ore 21,00
NEMI  – Museo delle Navi Romane
Orchestra Barocca del
Royal College of Music of London
Giovani concertisti dall’Inghilterra
 
 
 
 
 
16 settembre domenica ore 18,30  
GENZANO di ROMA – Palazzo Cesarini Sforza – Sala delle Armi
Malgorzata Staszewska – violino
Mieczyslaw Szlezer – violino
Danuta Mroczek-Szlezer – piano

 

 
INGRESO LIBERO
 
Si ringraziano
per l’organizzazione
Comune di Genzano di Roma
Comune di Nemi
Soprintendeza ai Beni Archeologici del Lazio
per il gentile Patrocinio
Ambasciata della Nuova Zelanda in Italia
Ambasciata della Repubblica Serba in Italia
Ambasciata Britannica a Roma
i partner
MTS music to see
RLT Radio Libera Tutti
 
locandina 4 agosto sabato
locandina 27 agosto lunedì
locandina 6 settembre giovedì
brochure
 
La piccola ma intensa Rassegna Concertistica  …per Nuovi ed Antichi Mondi  vuole essere uno sguardo, per così dire “a volo d’uccello”, su diversi generi, veri e propri “mondi” musicali affrontati per di più da interpreti di varia provenienza internazionale, conferendo così al concetto di “mondi” una connotazione antropologica, oltre che musicale. Ma c’è di più: in tale breve panoramica, che va dalla musica barocca alle ouverture del melodramma sette-ottocentesco e alle scuole nazionali del tardo ‘800, e ancora dal repertorio classico novecentesco per saxofono al jazz e fino alla musica colta contemporanea, vengono toccati temi che legano il mondo di oggi e del non lontano passato al mondo dell’antichità classica. A quest’ultimo si riferiscono infatti non solo le ouverture di Salieri, Gluck e Cherubini nel concerto sinfonico del 27 agosto, ma anche le due composizioni per quartetto di sax, in prima mondiale assoluta, dei compositori neozelandesi Williams e Griffiths: due compositori contemporanei del “nuovo mondo”, anzi del “nuovissimo mondo”, dell’Oceania, che guardano al “mondo antico” della classicità mediterranea in questi due lavori, composti espressamente per tale manifestazione. Alla connotazione musicale ed antropologica si aggiunge quindi, al concetto di “mondo”, anche quella di “epoca storica”.Se in tutto tre sono gli eventi di …per Nuovi ed Antichi Mondi, per di più in tre locazioni differenti, tale “tripartizione” si ritrova già all’interno del primo concerto il 4 di agosto nel settecentesco Palazzo Sforza-Cesarini di Genzano, dove tre diversi quartetti di saxofoni – l’equivalente, nella famiglia dei sax, della ben nota formazione del quartetto d’archi – formati tutti da musicisti italiani, affrontano rispettivamente, in tre momenti diversi del concerto, tre diversi generi musicali: il repertorio classico per sax – da inizio ‘900 in poi e spesso con prevalenza di autori francesi – poi la musica contemporanea con Danze Mercuriali di Williams e Gorgondi Griffiths, cui abbiamo già accennato, e infine la musica jazz, nella quale questo strumento, inventato a metà ‘800 dal musicista franco-belga Adolphe Sax, fu subito diffusamente impiegato, senza le remore e i preconcetti che ne ritardarono l’adozione nella musica classica.L’Orchestra Sinfonica Giovanile NAISSUS, proveniente dalla Serbia e forte di ben cinquanta elementi, si produrrà invece, nel concerto del 27 agosto nel moderno Giardino del Museo delle Navi di Nemi, in un programma vario ed accattivante, con una serie di ouverture più o meno famose del teatro d’opera, racchiuse tra la Danza Ungherese n.5 di Brahms all’inizio e la Danza Slava n.8 di Dvorak alla fine. Anche qui potremmo riconoscere tre diversi ambienti musicali: quello italiano di Salieri, Paisiello e Cherubini; quello austro-tedesco di Brahms, Schubert e Gluck; quello slavo dei russi Rimskij Korsakov e Glinka e del boemo Dvorak. In più la celebre e piacevolissima ouverture di Poeta e contadinoci porta a Franz von Suppè, antesignano dell’operetta sulla scena viennese prima ancora di J. Strauss Jr., il quale, a dispetto del nome d’arte che lo farebbe ritenere franco-tedesco, era nato a Spalato in terra slava ed ha operato sempre a Vienna, ma aveva studiato anche in Italia ed era nipote del nostro Donizetti: un singolo autore che compendia così quei diversi ambienti musicali, i quali del resto hanno sempre avuto contatti e interscambi frequenti e reciproci. Non mancano anche qui i riferimenti al “mondo” dell’antichità classica nelle opere di Salieri, Gluck e Cherubini.Infine, nel concerto del 6 settembre ambientato questa volta all’interno del Museo delle Navi, a diretto contatto con i reperti del mondo classico greco-romano, una piccola orchestra barocca, formata da giovani del Royal College of Music di Londra ed anche con strumenti d’epoca o riprodotti, ci condurrà nel “mondo” sei-settecentesco della musica barocca fino allo stile galante di cui fu esponente Johann Christian Bach, figlio del grandissimo Johann Sebastian e detto il Bach di Milano o il Bach di Londra per aver operato a lungo in entrambe queste città. Il programma presenta anche qui riferimenti a tre ambienti musicali diversi, pur se molto interattivi e reciprocamente influenzati gli uni dagli altri: quello italiano con Vivaldi, quello tedesco con Johann Pfeiffer e Telemann, nonché quello della grande tradizione francese della viola da gamba con Jacques Morel, allievo del ben più famoso e quasi leggendario Marin Marais. Ho di proposito omesso di citare – perché esponenti di una sintesi dei diversi ambienti – J. C. Bach, alla cui cultura cosmopolita abbiamo già accennato, e Händel, del quale spesso si sottolinea in modo sintetico una triplice natura – anche qui torna il tre! – e cioè tedesco di nascita, italiano per formazione musicale ed inglese di adozione: questo perché Händel dal 1711 in poi visse e operò quasi sempre in Inghilterra, tanto che gli inglesi lo considerano una gloria nazionale al pari del grande Henry Purcell, di quasi un secolo prima, del quale saranno pure eseguite due musiche di scena da Timone di Atene, ispirato all’omonima tragedia di Shakespeare che ci riporta anch’essa nel “mondo” classico dell’antica Grecia. Peraltro è significativo che a proporre tale programma sia un ensemble multinazionale di giovani strumentisti proveniente dall’Inghilterra la quale, per quanto non abbia espresso un gran numero di compositori di rilievo internazionale dopo i tempi di Purcell fino almeno al XX secolo, è però sempre stata una vera fucina della cultura musicale europea che ha attratto, ospitato e valorizzato grandissimi musicisti provenienti da ogni parte del continente – come i già citati Händel e J. C. Bach, ma anche Haydn, Clementi e molti altri – contribuendo così a mettere in contatto e a confronto varie scuole e diversi stili, quelli insomma che abbiamo chiamato i diversi “mondi” musicali.

Giancarlo Tammaro

 
 

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