I capolavori ritrovati del pianoforte italiano: Le grandi sonate romantiche – Massimiliano Genot, pianoforte
Nov 5, 2025 Classica
LA TASTIERA DELLA NUOVA ITALIA
Ovvero i capolavori ritrovati del pianoforte italiano:
Le grandi sonate romantiche
Domenica 16 novembre 2025 ore 17:30
Sala Zuccari di Palazzo Caetani
Cisterna di Latina
MASSIMILIANO GÉNOT
pianoforte Collard & Collard del 1889
PROGRAMMA
GIUSEPPE UNIA ( 1818-1871)
Sonata Appassionata in re minore op. 148
Allegro – Adagio Cantabile – Minuetto – Finale ( Allegro agitato)
CARLO ROSSARO ( 1827-1878)
Sonata A Riccardo Wagner Op. postuma
Allegro Moderato – Adagio non troppo – Intermezzo (Allegretto vivace) – Allegro agitato.
ALESSANDRO LONGO (1864-1945)
Sonata n. 6 op. 70
Lento – Andante – Fugato(con moto) – Scherzo – Allegro appassionato.
Le sonate di Unia e di Rossaro sono state registrate in prima mondiale nel mese di giugno del 2025 nell’ ambito del Dottorato di Musica Pianistica Italiana del Conservatorio di Rovigo.
Forse a taluni potrà sembrare laudativo parlare di capolavori, ma a chi ha svolto da tempo una paziente ricerca sul repertorio dell’Ottocento strumentale italiano è chiara la sensazione che, in mezzo a tanta produzione corriva, si possano incontrare veri e propri gioielli della letteratura pianistica. Non diversamente si possono definire brani dai quali traspaiono slancio, poesia ed ottima conoscenza della tecnica compositiva delle forme classico-romantiche provenienti d’ Oltralpe. E’ forse venuto il momento di prendere atto che con l’Unità d’ Italia la grande volontà di riscatto e di aggiornamento dei compositori della Nuova Italia, favorito dalle vivaci dinamiche editoriali di Ricordi e Lucca, diede luogo a risultati artistici certamente significativi. Certo il ricercatore musicale dovrebbe avere la pazienza di indagare le opere anche sul piano sonoro, di suonarle privatamente e pubblicamente in vari contesti, e di non limitarsi ad una semplice lettura analitica a tavolino. Il ricercatore dovrebbe cercare di capire in quali opere la volontà del compositore non si sia limitata a compiacere la sua clientela, e accentrare la sua attenzione su quei brani dove egli si è appellato più al giudizio della Storia, assumendo un rischio di mercato pur di attendere ad un esito corrispondente più alti ideali, come già suggeriva Giuseppe Mazzini nella sua “Filosofia della Musica”, del 1836.
In questo senso la figura di Carlo Rossaro è emblematica dell’artista romantico italiano, di comprovata fede mazziniana, che affida all’arte compiti morali ed educativi. La Sonata “ A Wagner”, del 1876, può essere considerata il testamento spirituale del maestro piemontese, nato a Crescentino nel 1827. Vincitrice del primo premio al concorso di Firenze intitolato all’ inventore del pianoforte Bartolomeo Cristofori, la sonata rispecchia in modo autobiografico le tappe dell’ artista romantico italiano, il suo tormento e l’ estasi. Da una parte risuona la coscienza di di sentirsi alla guida del rinnovamento spirituale della Nuova Italia e dall’altra il presentimento di poter morire incompresi davanti all’opera incompiuta. E purtroppo il Rossaro morì pochi mesi dopo aver composto questa sonata, pubblicata postuma, e non poté così cogliere i frutti dei suoi importanti riconoscimenti nazionali ed internazionali.
Anche la “Grande Sonata Appassionata “di Giuseppe Unia, pianista di corte di Casa Savoia, scritta nel 1863, dimostra pienamente il desiderio di emulazione dei modelli austro-tedeschi, a partire da Beethoven e Schubert, di cui viene utilizzato il Lied “ Aufenthalt” come materiale tematico di partenza. Altri modelli si possono ravvisare nella Wanderer-Fantasie di Schubert, nel virtuosismo degli Studi op. 15 di Stefano Golinelli, al quale la sonata è dedicata, e nelle sonate beethoveniane del primo periodo. A testimonianza della sua importanza, l’ opera è presente nel Catalogo Ricordi 1875 come unica sonata di compositore italiano del periodo postunitario.
La sonata numero 6 op. 70 di Alessandro Longo è un esempio significativo dell’importante contributo culturale che la scuola napoletana diede alla formazione della tradizione pianistica italiana. Seppur scritta nel 1912, rivela tutto il suo debito con il vocabolario dei gesti pianistici romantici di Schumann e Chopin che il Longo, grande didatta, insegnava quotidianamente a quei pianisti che fecero grande la scuola pianistica napoletana nel mondo. Tuttavia ciò che ci sorprende, e cattura, è una vena melodica fresca, un’ espressività autentica, dove l’ emulazione formale dei modelli linguistici stranieri non comporta la pedissequa imitazione dei suoi correlati psicologici, ma si bagna di una dolce atmosfera partenopea. Inoltre la scrittura pianistica di Longo, saggia come poteva essere quella di un didatta di grande intuito, non affatica mai la mano, ma la invita con naturalezza ad audaci passaggi virtuosistici.
Massimiliano Génot
PIANO ITALIANO - Direzione Artistica Roberto Prosseda
in collaborazione con il dottorato
“Musica Pianistica Italiana” del Conservatorio di Rovigo
Comune di Cisterna di Latina - Assessorato alla cultura
Associazione culturale Colle Ionci
Ingresso 10 euro
Prenotazioni: colleionci@gmail.com tel. e WhatsApp 371.1508883
—————————————————————————————————————–




Leave a Reply