A Velletri il canto incontra la poesia, di Sergio Baldelli

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Sergio Baldelli. I Lieder del Secolo dei Lumi ‒ versi musica e parola

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A Velletri il canto incontra la poesia, di Sergio Baldelli

Grazie all’Associazione Culturale Colle Ionci e alla FondARC la scorsa domenica 19 febbraio ha avuto luogo, presso l’Auditorium Romina Trenta della Casa delle Culture e della Musica di Velletri, il concerto I Lieder del secolo dei lumi.

Questo ennesimo evento fa parte della rassegna I concerti dell’Auditorium, giunta all’ottavo anno, che ha offerto agli amanti della musica e della cultura centinaia di concerti sempre di alto ed altissimo livello spazianti nei vari settori della musica d’arte (antica, barocca, classica, romantica, avanguardia, contemporanea) e con multiformi organici: dai pianoforti storici a due e a quattro mani, alle orchestre da camera, all’arpa, ai cori, al canto solistico accompagnato, ecc.

Ed è proprio a quest’ultima configurazione che appartiene il concerto cui si fa qui riferimento. Il tenore Roberto Manuel Zangari ed il pianista Simone Pierini (al pianoforte storico Erard del 1879) hanno interpretato una scelta di Lieder di W. A. Mozart e di F. J. Haydn.

Nella zona castellana, come del resto generalmente in Italia, è abbastanza raro poter ascoltare dal vivo il genere musicale del Lied. Vuoi per una tradizione più orientata alla lirica e al ‘bel canto’, vuoi per la barriera linguistica e da ultimo, non per importanza, anche per la scarsità di interpreti specializzati in questo genere.

Infatti al liederista non è richiesto soltanto, come per tutti i cantanti d’arte, bella voce e tecnica perfetta, ma anche la conoscenza approfondita della lingua in cui sono scritti i Lieder. Questi sono componimenti musicali basati su poesie alle quali il compositore ha tentato di far aderire melodia, armonia ed accompagnamento in modo da creare una sorta di gioiello, di “monumento” artistico dove si fondono due diversi codici semiotici. È quindi indispensabile, pena il tradimento della natura stessa del genere, che il cantante aderisca, evidenziandolo, non solo all’aspetto musicale ma anche a quello poetico del Lied, il tutto perseguendo il sottile equilibrio fra parole e musica ed il proprio impulso espressivo.

Questo è vero anche per il pianista che deve, da un lato “frenare” il suo impeto, ma allo stesso tempo aderire alle sottigliezze di testo e musica e portare alla luce l’arte del cantante senza sovrastarlo.

Ora tutte queste caratteristiche si sono pienamente e felicemente realizzate nel concerto di cui si parla. Il tenore Roberto Manuel Zangari non solo ci ha deliziato con la sua bella voce ma con grande raffinatezza ha fatto aderire il suo canto alle immagini e alle atmosfere dei testi. Da parte sua Simone Pierini, oltre ad accompagnare impeccabilmente il cantante, è riuscito, senza sovrastare né snaturare lo stile dei brani, a dare un piglio personale alla sua interpretazione risultata così ben più viva di un semplice “accompagnamento”.

Proprio per superare in parte la barriera linguistica di cui sopra, si è voluto progettare l’evento inserendo a mo’ di preludio ed interludio la lettura dei testi tradotti dei Lieder in programma. Così, grazie all’interpretazione dell’attrice Adonella Monaco, queste poesie, di per sé poco espressive, non solo a causa della traduzione ma soprattutto perché nate in un secolo “a-poetico” (come in gran parte quello dei “Lumi”), hanno potuto avere un momento di “resurrezione”, contribuendo così significativamente ad avvicinare il pubblico alla sottile e difficile arte del Lied.

 

 

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